CURIOSITA’ SUL CORPO UMANO DALL’ANTICHITA’ AL MEDIOEVO

Tratto dalla rubrica Domande & Risposte , di un lavoro realizzato da Kaur Ramneek e Masiero Linda per il concorso “FOCUScuola: redazioni di classe” – giugno 2021.

A quando risalgono i primi studi di anatomia del corpo umano?

Il più antico documento relativo allo studio del corpo umano è un papiro egiziano datato attorno al 1600 a.C. Presso la civiltà egizia l’esame dei cadaveri era collegato alle pratiche funerarie per la preparazione dei corpi alla mummificazione.

 

Chi fu il primo autore di un’opera anatomica?

La prima opera scritta di anatomia del corpo umano viene attribuita al filosofo greco Alcmeone da Crotone (VI-V secolo a.C.), di essa rimangono solo pochi frammenti. Nella visione di Alcmeone il centro della vita spirituale e dell’intelligenza era collocato negli emisferi cerebrali mentre la malattia era ricondotta ad una rottura di un equilibrio interno.

 

Quale fu la figura dominante nell’epoca romana per quanto riguarda la fisiologia del corpo umano?

In epoca romana fu Galeno di Pergamo (129 d.C. – 216 d.C. circa) che impose la sua teoria fisiologica del corpo umano. Questa teoria, pur non essendo fondata su basi sperimentali, ebbe un tale successo da condizionare profondamente il sapere medico-scientifico fino al 1500. Galeno, ad esempio, propose un modello per spiegare la circolazione del sangue, ma vedeva nel fegato e non nel cuore l’organo principale per la circolazione. Credeva inoltre che il sangue fosse in grado di arricchirsi di varie tipologie di “spirito” in diversi organi del corpo.

Come era descritto il corpo umano nel Medioevo?

Nel corso del Medioevo era in voga la teoria umorale che prevedeva la suddivisione del corpo umano in quattro sostanze fondamentali o umori: sangue, bile gialla, bile nera e flegma. Ognuna di queste quattro sostanze presenti nel corpo veniva collegata ad un carattere: sanguigno, collerico, malinconico e flemmatico. Ogni umore o temperamento era poi associato a un organo: il sanguigno al cuore, la bile gialla al fegato, la bile nera alla milza e il flegma alla testa.

 

Quale fu il riferimento principale per la medicina medioevale?

La medicina medioevale faceva riferimento agli studi del filosofo e medico Galeno, vissuto a Roma nel II sec. d.C., nei quali sosteneva la teoria dei quattro umori. Questa teoria afferma che la salute del nostro corpo dipende da un eccesso o da un deficit di uno di questi quattro fluidi.

Quali erano i principali metodi utilizzati per la diagnosi di patologie nel periodo medioevale?

I principali metodi per la diagnosi erano l’apparenza esterna del malato, l’ispezione di urina, feci e sangue, l’esame del polso. L’analisi del sangue, ad esempio, si basava sulla rilevazione di viscosità, temperatura, scivolosità, schiumosità e rapidità di coagulazione dello stesso.

 

Quali terapie mediche erano in uso nel Medioevo?

Nel Medioevo si effettuavano interventi chirurgici, si ricorreva alla pratica dei salassi e all’uso delle sanguisughe per ridurre gli eccessi di sangue. Le ferite venivano cauterizzate, veniva indotto il vomito e si facevano clisteri. I farmaci erano preparati mescolando insieme sostanze e derivati dei tre regni della natura (vegetale, animale e minerale).

 

Come veniva giudicata nel Medioevo la pratica della dissezione dei cadaveri?

La dissezione di cadaveri fu vietata dalla Chiesa fino al 1215, quando un’ordinanza dell’imperatore Federico II la consentì.  La bolla papale De sepolturis di papa Bonifacio VIII del 1299  la vietò nuovamente. Tale divieto era teso a contrastare il traffico di reliquie. Nel 1300 il medico bolognese Mondino de’ Liuzzi riprese legalmente gli studi sul corpo umano mediante dissezione, fondò la prima Scuola di Anatomia Umana e nel 1316 pubblicò il testo Anothomia.

 

Perché nel periodo medioevale era vietata la pratica della cremazione dei corpi?

Perché si riteneva che il corpo dovesse essere conservato in vista della Resurrezione dei morti nel Giorno del Giudizio.