Le sigarette elettroniche non sono poi così salutari

Si inizia a fumare prima e spesso lo si fa con la sigaretta elettronica – “vaping”-, sempre più popolare tra i giovanissimi, che sembrano preferirla al tabacco tradizionale, sebbene non sia priva di rischi per la salute.

In un comunicato pubblicato lo scorso 14 dicembre, l’Oms ha lanciato un chiaro allarme a proposito delle sigarette elettroniche, facendo riferimento al numero sempre maggiore di studi dai quali stanno emergendo prove sugli effetti negativi sulla salute della popolazione.

Le cause che spingono un ragazzo a fumare sono principalmente psicologiche e sociali.

Il fumo è percepito come un modo per sentirsi più grandi e sfuggire dal controllo dei genitori.

Accendersi una sigaretta è per molti giovani un gesto di coraggio e di sfida che genera l’illusione di essere “adulti”. Inoltre, tra le motivazioni che spingono a fumare c’è  anche la curiosità e la spinta ad imitare gli altri per essere accettati nel gruppo.

Viene però da chiedersi perché le e-cig piacciono così tanto ai ragazzi.

La vasta scelta di aromi incentiva il primo utilizzo di tabacco negli adolescenti, motivo per cui la vendita di sigarette tradizionali aromatizzate è vietata da anni. Grazie agli aromi è possibile ridurre la sensazione di asprezza che si sperimenterebbe invece con il solo uso di nicotina, oltre ad accentuare la percezione da parte degli adolescenti che la sigaretta elettronica sia meno dannosa di quanto non sia realmente.

Proprio per questo i più giovani, attratti dalle migliaia di gusti, dalle pubblicità sui social network e dagli influencer la credono un’alternativa più salutare, più economica e più pulita rispetto alle sigarette tradizionali tanto più che molti adolescenti non sono nemmeno a conoscenza del fatto che le e-cigs possono contenere nicotina.

L’utilizzo delle sigarette elettroniche è associato a un maggior rischio di diventare consumatori anche di sigarette tradizionali al punto che i ragazzi che non hanno mai utilizzato le sigarette tradizionali ma hanno provato almeno una volta quelle elettroniche, hanno un rischio 3-4 volte maggiore di iniziare a fumare le sigarette tradizionali.

Non sorprende perciò che i giovani siano l’obiettivo principale delle campagne pubblicitarie dei brand di e-cig, la maggior parte dei quali sono tra l’altro di proprietà delle grandi industrie del tabacco.

L’Oms ricorda che le sigarette elettroniche contengono invece nicotina, generano sostanze tossiche, alcune delle quali note per causare il cancro o aumentare il rischio di disturbi cardiaci e polmonari.

In conclusione, è chiaro che il fenomeno della sigaretta elettronica in Italia sta crescendo esponenzialmente anno dopo anno. Si tratta di un fenomeno da seguire e monitorare, poiché avrà sicuramente importanti implicazioni per la salute pubblica e per l’economia.